nata costantemente dal fattore tempo che

interferisce sia su coloro i quali svolgono le

attività di assistenza, sia sul grado di auto-

nomia e collaborazione degli assistiti che

varia anche in base al soggetto.

Evidentemente in un contesto domesti-

co insorgono differenze notevoli rispetto a

quanto accade in ambito professionale.

Nel primo caso la valenza estetica pre-

vale su molti degli aspetti rilevati fin qui,

ma proprio perché parliamo di contesti

privati, sarebbe auspicabile per ogni casa

privata prevedere un piano di aggiorna-

mento di medio lungo periodo che possa

consentire di adattare un ambiente bagno

alle trasformazioni che potranno interve-

nire su chiunque modificando o riducendo

le capacità motorie e intellettive. Predi-

sporre quindi l’arredo bagno, a partire dai

sanitari fino agli accessori, in modo che

nel corso del tempo sia possibile adattare il

bagno alle nuove necessità che potrebbero

emergere sarebbe auspicabile.

Da questo punto di vista è importante

evidenziare che l’incremento del numero

di persone anziane che sta investendo la

nostra società imporrà sempre di pi

ù la

necessità di rimanere più a lungo possibi-

le nella propria abitazione che deve essere

pensata più come uno “strumento” in gra-

do di adattarsi al mutare delle condizioni

di chi lo usa piuttosto che come uno spazio

immutabile.

Per contro nei contesti professionali la

risposta più efficace è invece costituita dal

ricorso alla tecnologia ed ai “Modelli Possi-

bili”, ossia fasi operative interconnesse con

le scelte tecnologiche.

L’ambiente ed il suo “contenuto” devono

essere realizzati pensando alla necessità di

consentire la gestione dei casi più comples-

si, ossia quelli legati alle forme più gravi di

mancanza di autonomia psico-fisica da

parte degli ospiti.

Un ambiente progettato e costruito

con queste premesse permetterà, a caduta,

di fornire risposte adeguate alle proble-

matiche della maggior parte dei soggetti

presenti nelle strutture. Qualunque altro

approccio, oltre che molto complesso, sa-

rebbe anche particolarmente dispendioso.

L’implementazione di questo processo

può essere realizzata ricorrendo alle fasi

operative che possono essere individuate

con la messa in pratica di una teoria vir-

tuosa - “Modelli Possibili” (architettonico –

assistenziale – gestionale) - fortemente in-

fluenzata sia dalle proposte dell’industria

sia dalle scelte della progettazione ed in cui

il binomio bello e sicuro possa trovare la

sua ragion d’essere, pur trattandosi di ele-

menti che apparentemente non procedono

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