Il sistema normativo del nostro paese

solitamente è frutto di evoluzioni ed ag-

giornamenti che tendono a migliorare pre-

cedenti indicazioni, e anche nel caso delle

norme per l’edilizia scolastica, ha seguito

la stessa logica che ha determinato l’ado-

zione, pur con qualche correttivo o imple-

mentazione, del Decreto Ministeriale 18

dicembre 1975 su cui si sono conformati gli

enti locali nell’emanare le proprie norme

tecniche inerenti l’edilizia scolastica.

Analizzando le normative emesse dai

diversi enti, non è difficile notare come ad

esempio le prescrizioni a proposito degli

ambienti bagno siano simili a quanto era

scritto nel paragrafo “3.9. Caratteristiche

degli spazi per i servizi igienico-sanitari e

per gli spogliatoi” del “Decreto Ministeria-

le 18 dicembre 1975” pubblicato sulla Gaz-

zetta Ufficiale.

Indipendentemente da come vengono

scritte le norme quello che appare eviden-

te è l’approccio, perché si tende a fornire

indicazioni sul “cosa” ma molto meno sul

“come”; scopriamo che i servizi igienico sa-

nitari devono essere forniti di tre vasi per

ogni sezione, o che “[...] Il locale che con-

tiene le latrine e le antilatrine deve essere

illuminato ed aerato direttamente.[...]”.

Ma anche che “[...] le latrine debbono, tra

l’altro, essere separate per sesso, salvo che

per la scuola materna; [...]”.

Ciò che in realtà manca è un approccio

più aderente alla realtà e una metodologia

che tenga conto dei dati antropometrici

con un approccio di tipo ergonomico. L’au-

spicio è che una metodologia più antropo-

centrica dovrebbe trovare applicazione in

generale negli edifici scolastici ed in parti-

colare per il bagno, sebbene in questo tipo

di ambienti possa apparire meno evidente

e quindi marginale l’efficacia di determi-

nate scelte.

standardIzzare non è sempre la scelta

gIusta

Certamente è utile e pratico avere una

puntuale indicazione delle modalità di in-

stallazione dei sanitari, o a quale altezza

dovrebbe essere fissato il lavabo. Ma molto

più importante sarebbe distinguere e ca-

ratterizzare i vasi sanitari tenendo conto

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