disabilità. Le sinergie tra queste norme e le politiche europee, come la Strategia europea
per la disabilità e la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD),
sono evidenti. L’UE e i suoi Stati membri hanno l’obbligo di allineare le loro leggi interne
con gli accordi internazionali che hanno ratificato. Questo significa che la legislazione
italiana deve non solo rispettare i requisiti minimi stabiliti dalla propria legislazione na-
zionale ma anche adeguarsi agli standard internazionali.
Esaminando le sinergie in un contesto pi
ù ampio, un confronto con altri paesi potreb-
be mostrare diversi livelli di progresso e approcci all’abbattimento delle barriere architet-
toniche. Alcuni paesi, ad esempio, potrebbero aver implementato norme ancora più strin-
genti o potrebbero aver integrato la tecnologia assistiva in modo più estensivo nelle loro
infrastrutture. Altri potrebbero essere arretrati sia nella legislazione sia nell’attuazione,
fornendo così un quadro di come differenti governi si attivano per rispondere ai bisogni
delle persone con disabilità. Un confronto internazionale può rivelare best practices e ap-
procci innovativi che potrebbero essere adottati o adattati in Italia o in altri Stati membri
dell’UE. Inoltre, offre una prospettiva su come le diverse società si stanno muovendo ver-
so l’inclusione totale e l’accessibilità, e quali sono le sfide comuni che tutti i paesi devono
ancora affrontare.
Catalogo Magazine
In alto lo schema classico del bagno disabili
risultato dai decreti attuativi elaborati a corollario
della legge 13.
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