Storica del design
Studio Formafantasma lavora nel mondo del design a partire
da una solida attitudine alla ricerca. Ogni progetto è per Simone
Farresin e Andrea Trimarchi un’occasione di studio e conoscenza e la
loro propensione speculativa entra sempre in rapporto dialettico con
le situazioni che le nuove committenze pongono. Che si tratti di un
materiale, di una tipologia o di una modalità produttiva, la prima fase
del loro processo di progettazione prevede una mappatura di quanto lo
specifico caso mette loro a disposizione.
Anche nell’incontro con CEDIT molto è partito dallo scandagliare il
passato e il presente dell’azienda. D’altra parte il motto che guida da anni
il lavoro del duo progettuale è “Looking back to look forward”. In questo
caso, in particolare, la storia dell’azienda rivela tesori preziosi, nei quali
la memoria si intreccia con la tecnica: da un lato, infatti, è l’eccellenza
delle tecnologie produttive che oggi si arricchiscono di potenzialità
direttamente connesse all’ingegnerizzazione della ceramica di grande
formato; dall’altro un bagaglio di esperienze maturate con grandi autori
nel passato, da Zanuso a Noorda, fino a Ettore Sottsass. Di quest’ultimo
- autore per CEDIT già a partire dalla fine degli anni Settanta - Andrea e
Simone studiano un campionario, una cartella cromatica che il maestro
aveva sviluppato sulla fine degli anni Novanta. Un ventaglio di colori
che serviranno all’identificazione della collezione “41 Colors” messa a
catalogo in quel periodo come un vero abaco per una narrazione che ha
lasciato il segno. Il colore è stato più di un necessario passaggio per il
dialogo tra autore e azienda: in esso Sottsass aveva da tempo rinvenuto
il potere del mistero che a questo universo di invenzione si accompagna.
Grande amante da sempre della ceramica e della sua imprevedibilità
artigianale, il maestro con CEDIT trova un modo per trasferire al grande
pubblico il suo personale senso del colore attraverso la serie industriale.
E questo presupposto è senz’altro un elemento che i Formafantasma
hanno ereditato, interpretandolo oggi con nuovi mezzi tecnici che, nella
loro efficienza, possono comunque sempre veicolare i segreti del colore.
«Il colore “staccato” - spiegava Sottsass in un testo del 1992 - il colore
classificato, il Pantone, come si chiama adesso il colore staccato, il
colore “scientifico” per me non esiste neanche adesso. (...) I colori, l’idea
del colore scappano sempre da tutte le parti, scappano al rallentatore
CROMATICA
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