o sempre considerato le Rubinetterie Stella l’azienda produttrice dei più straordinari,
raffinati e riconosciuti rubinetti al mondo e in ogni occasione in cui è stato possibile suggerire
o favorire l’acquisto di rubinetti ho sempre insistito per la scelta di Stella.
Sono quindi rimasto molto sorpreso e felice quando si sono presentati nel mio studio
i titolari e i responsabili di Stella per chiedermi di collaborare alla messa in produzione di un
nuovo progetto.
Sono nati alla fine due nuovi prodotti, perché la relazione con questa “moderna e antica”
azienda è stata molto empatica e fertile e mi auguro che possa in futuro continuare e dare quei
risultati che tutti ci aspettiamo.
I rubinetti sono fondamentalmente delle sculture.
Siamo banalmente abituati a considerarli semplici strumenti per l’erogazione dell’acqua calda e
fredda, ma la loro funzionalità, posizione e storia, fanno di questo oggetto un pezzo “d’arte” e
questo quanto mai in casa Stella, dove per tradizione ogni rubinetto è un capolavoro di estetica
e funzionalità.
Mi sono quindi avvicinato a questo tema più con quello spirito d’artista che mi scorre nelle vene,
ripescando contemporaneamente la mia esperienza come designer di apparecchi
industriali, che nella realtà dei fatti avevo un po’ abbandonato dai tempi dell’Olivetti.
Infatti un rubinetto non ha niente a che fare con il mondo dell’arredamento essendo un oggetto
di raffinata tecnologia, di sofisticata meccanica industriale e di contemporaneità artistica.
I due modelli sono relativamente grandi e sviluppano una forte presenza, così come meritano
tutti gli oggetti di elezione.
Il modello 130 ha una forma fluida e slanciata, maniacalmente studiata nella sua plasticità.
È fortemente sfiancato per equilibrare la massa del corpo con la prensilità e la funzionalità d’uso.
In tutte le sue declinazioni l’effetto floreale rimane l’elemento caratteristico e associa una
ricercata eleganza a un grande senso di plasticità nella manutenzione e nella pulizia.
Titian è invece una vera e propria scultura che ha a che fare con le piramidi, con certe forme della
cultura precolombiana e con i giardini pensili, che però sono state aggiornate e ora esprimono
un senso fortemente tecnico per merito delle proporzioni e della composizione formale.
È paradossalmente un pezzo molto architettonico perché è una vera e propria costruzione e i
singoli anelli mantengono magicamente una loro purezza geometrica e coerenza in tutti i
prodotti della serie.
Mi aspetto che questi due prodotti, per la loro atemporalità e la loro unicità,
possano avere una lunga vita.
Michele De Lucchi