COME OTTENERE LE TRE CONDIZIONI BASE PER IL

BILANCIAMENTO

Prima condizione: la portata di progetto deve essere disponibile

a tutti i terminali, anche i più distanti

Il controllo efficace di un impianto termico è possibile solo se le por-

tate richieste del fluido termovettore sono disponibili ai terminali: una

volta ottenute le portate necessarie, queste devono essere misurate e

regolate. Ecco il motivo per cui il bilanciamento idronico è essenziale.

La domanda di base è: come si ottiene il corretto bilanciamento?

Il punto di partenza è quello di ottenere una corretta distribuzione

della portata, dimensionando l’impianto con attenzione. Ciò è vero

solo in teoria: in pratica, infatti, generatori di calore, tubazioni, pompe

e terminali sono progettati per coprire la massima necessità. Se un

anello della catena non è correttamente dimensionato, gli altri non

funzioneranno in modo ottimale e, di conseguenza, il clima interno

desiderato non sarà raggiunto e il comfort non sarà ottenuto.

Progettare l’impianto con determinati fattori di sicurezza impedireb-

be parte dei problemi, ma ne creerebbe comunque altri più grandi, in

particolare dal lato del controllo.

Comunque, non è possibile evitare un certo sovradimensionamento

perché i componenti devono essere selezionati da misure commer-

ciali esistenti che, in genere, non si adattano esattamente ai calcoli

effettuati. Inoltre, in fase di progettazione, le caratteristiche di alcuni

componenti non sono conosciute poiché saranno selezionate solo in

fase di installazione.

Pertanto, si renderebbe necessario modificare l’impianto originale per

tener conto dell’installazione in opera, spesso differente dal progetto

iniziale.

Il bilanciamento idronico consente di ottenere le portate necessarie

nell’installazione reale, evitando il sovradimensionamento e giustifi-

cando così l’investimento fatto.

Situazione A

Sistemi di distribuzione a portata costante

In un sistema di distribuzione a portata costante (fig. 1.a), la valvola

di controllo a tre vie è calcolata per generare una caduta di pressione

almeno uguale alla caduta di pressione di progetto nel terminale C.

Ciò significa una valvola di controllo con autorità almeno 0,5, valore

essenziale per una buona regolazione.

Praticamente, la caduta di pressione sulla valvola di controllo deve

essere uguale a quella della tubazione a valle.

Se la caduta di pressione nella tubazione più la caduta di pressione

della valvola di regolazione è di 20 kPa e la pressione differenzia-

le disponibile (ΔH) è di 80 kPa, allora la differenza di 60 kPa deve

essere tolta dalla valvola di bilanciamento SBV1. In caso contrario,

questo circuito creerà una portata pari al 200% rispetto a quella di

progettazione.

Questa situazione renderà difficile il controllo e disturberà il resto

dell’impianto.

Nella fig. 1.b, la valvola di bilanciamento SBV2 è essenziale. Senza di

essa, il bypass AB sarà un cortocircuito con un’estrema sovra porta-

ta, creando portate ridotte altrove nell’impianto.

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Capitolo 1