Policroma: note sulla collezione | Policroma: notes on the collection
La collezione ceramica Policroma propone una formula estetica che incorpora,
coniugandoli in una sapiente ed equilibrata miscela, tanto i canoni stilistici della
classicità quanto quelli di un codice – compositivo ed espressivo – più propriamente
riferibile al gusto della modernità.
Il repertorio di grandi lastre compreso nella collezione presenta motivi che
traggono ispirazione da due distinte fonti: se per un verso ci si rivolge alla nobile,
sempre sorprendente tessitura venata di alcune specifiche rocce metamorfiche,
per l’altro la suggestione viene dalle raffinate campiture cromatiche del marmorino.
È in questo duplice riferirsi alle superfici del marmo – nello specifico di tipi oramai
rari o estinti – e a quelle generate da una categoria di decorazione a stucco che tende
all’imitazione della lucentezza del marmo medesimo, che il lavoro di ideazione
e progetto di Cristina Celestino trova la sua chiave di espressione.
Questi due materiali, seppur a diverso titolo, si riferiscono alla storica cultura
italiana dell’edificare: la loro sostanza e il loro aspetto rimanda a modi di costruire
e decorare che hanno caratterizzato il paesaggio urbano ed extraurbano dell’Italia
in diverse epoche, definendo e caratterizzando l’architettura della Penisola – e
maggiormente quella di alcune, specifiche regioni – tanto negli esterni quanto
negli interni.
Il consistente bagaglio di memorie collegato all’impiego di queste materie
prende oggi nuova vita, trovando una sua peculiare interpretazione nell’affascinante
atlante di orditi marmorei e di coloriture marmorine che connota la gamma delle lastre
comprese in Policroma: le grandi superfici ceramiche diventano porzioni di spazio
dedicate a magnificare le preziose “geografie” del piano marmoreo o le delicate
increspature cromatiche delle tessiture a stucco, che sono restituite in campi continui
oppure delimitati da una rigorosa cornice scura perimetrale.
La geometria di un arco a tutto sesto è poi impiegata per tracciare delle ipotesi
di combinazione dei due decori entro la medesima ceramica, che assume l’aspetto
di una meravigliosa area intarsiata da accostarsi ad altre simili per generare una ricca
teoria di trame figurative e di possibili disegni bidimensionali, ciascuno caratterizzato
da uno specifico impatto visivo.
Completa la collezione un listello lineare con il motivo di una sequenza di tacche
rettangolari verticali che, abbinato alle lastre, impreziosisce all’occorrenza
le composizioni dei piani continui di rivestimento ceramico.