imposte dagli obiettivi climatici, come dichiarato
nel 2030 dal Climate Target Plan e rispecchiato nel
luglio 2021 dal Delivering the European Green Deal,
la Commissione UE mira a ridurre - entro il 2030
- di almeno il 60% rispetto al 2015 le emissioni da
parte degli edifici e, quindi a raggiungere l'obiet-
tivo di impatto climatico zero per il 2050
4
. Questo
ambizioso obiettivo si aggiunge agli altri pilastri del
pacchetto del Green Deal europeo, in particolare
alla revisione del nuovo sistema di scambio delle
quote di emissione proposto per i combustibili
utilizzati negli edifici, la Energy Efficiency Directive,
il Renewable Energy Directive, e l’Alternative Fuels
Infrastructure Regulation
1
.
Attraverso la lente del Building Stock Observatory
dell'UE (BSO)
5
– uno strumento web che consente
di monitorare il rendimento energetico degli edifi-
ci in tutta Europa, dalle caratteristiche del parco
immobiliare al mercato dell'energia – si rileva che
alla fine del 2021 gli edifici nell'UE:
– sono responsabili del 40% dell'energia consumata
– producono il 36% delle emissioni di gas serra
legate all'energia
– non sono efficienti dal punto di vista energeti-
co per il 75% dell'intero patrimonio immobiliare
dell'UE
– l'85-95% di essi dovrebbe essere ancora presen-
te nel 2050
6
Riconoscendo che il patrimonio edilizio europeo è
piuttosto eterogeneo, si stabilisce che la maggior
parte degli edifici sono di tipo residenziale e la
maggior parte di essi è stata costruita prima dell'in-
troduzione degli standard di isolamento termico
6
(Fig. 1). Inoltre, le tipologie costruttive hanno un
forte impatto sui relativi consumi energetici e da
un paese all'altro esiste una diversa struttura di
classificazione degli edifici residenziali. Secondo
l'elaborazione BSO, si prevede un forte incremento
della quota di edifici ristrutturati rispetto alle nuove
costruzioni; dagli 1,6 milioni di nuove costruzioni del
2020 a 0,9 milioni di unità nel 2050, in linea con il
previsto calo della popolazione e delle famiglie
5
.
Da questo quadro, maggiore attenzione e inte-
resse devono essere rivolti alla ristrutturazione
del patrimonio edilizio esistente, che svolgerà
un ruolo cruciale nel trainare il settore edilizio
durante i prossimi anni. Per quanto concerne l'at-
tuale tasso di ristrutturazioni in tutta Europa (Fig.
2), che è appena dell'1% annuo, con ristrutturazioni
importanti che riguardano solo lo 0,2% del patrimo-
nio edilizio ogni anno
7
, gli scenari previsti indicano
che il raggiungimento della neutralità climatica
entro il 2050 richiede un tasso annuo di ristruttu-
razione pari al 3%, con ristrutturazioni importanti
che rappresentano il 70% del totale
8
.
Analizzando i consumi attuali, risulta che il 71%
dell'energia utilizzata dagli edifici residenziali è
destinata al riscaldamento degli ambienti, che a
sua volta è strettamente correlato alle caratteristi-
che dell'involucro edilizio e degli impianti tecnici
adottati (Fig. 3).
8
In particolare, la maggior parte
delle abitazioni è riscaldata con caldaie a meta-
no; dal 2013 sono stati seguiti criteri di eco-design
per gli impianti di riscaldamento, facendo aumen-
tare le installazioni di caldaie a condensazione e
pompe di calore, con l'Italia al primo posto in Euro-
pa in quest'ultimo caso (Fig. 4, Fig. 5)
11
. La maggior
parte delle pompe di calore è utilizzata in modali-
tà reversibile; in pratica, queste sono più utilizzate
4 - European Commission. Delivering the European Green Deal. (europa.eu)
5 - European Commission. Building Stock Observatory (BSO). EU Building Stock Observatory (europa.eu)
6 - BSO. EU Buildings Factsheet: Building Stock Characteristics. EU Buildings Factsheets | Energy (europa.eu).
7 - European Commission. Navigant, Comprehensive study of building energy renovation activities and the uptake of nearly zero- energy buildings in the EU:
annex to final report. 2019
8 - Building Performance Institute Europe (BPIE). On the way to a Climate-Neutral Europe. 2020.
Introduzione
Unique Home: l’impiantistica del comfort negli edifici all-electric