PIXEL

_2016

design

Paolo

Ulian

Modello e design registrato, brevetto depositato

Registered model and design, patent filed

Dalla materia più antica all’illusione di dare forma all’immateriale,

dalla tradizione scultorea del “tutto tondo” alla suddivisione in piccole

parti delle superfici per dar vita a un volume che è espressione della

“sottrazione” di tanti piccoli punti. Il nome dice tutto: un pixel è un

elemento puntiforme che compone un’immagine digitale, è insomma

l’elemento più piccolo che la costituisce. La scomposizioni in singoli

pixel della superficie, una sorta di mosaico tridimensionale, conferisce

un aspetto inedito al lavabo in marmo Pixel. Una forma che nasce per

sottrazione, un’idea dell’uomo che prende vita grazie all’impiego della

macchina e viene poi definita nel suo aspetto finale ancora attraverso

le scelte dell’uomo.

Tradizione e tecnologia si incontrano in una forma unitaria scomposta,

sezionata, solcata da un reticolo ortogonale, un volume cilindrico sul

quale la macchina ha tracciato un segno netto e preciso secondo un

progetto che lascia aperte infinite possibilit

à compositive, un lavabo

freestanding che cambia continuamente volto perché eliminando i

tasselli l’immaginazione prende forma, l’immagine si rivela, l’essenza

viene alla luce. Luci e ombre, profondità e rilievi, accostamenti e

lontananze, connessioni e isolamenti. Il gioco dei pixel che formano

il lavabo è tutto orientato sulla consequenzialit

à, sulla prossimità,

sul decoro che nasce dalla materia stessa. Un gesto, quello della

sottrazione, che rivela la forma, che permette di personalizzare il

volume, che amplifica la concezione tridimensionale del progetto.

Pixel è sottrarre per comporre.

From the oldest material to the illusion of shaping the immaterial, from

the sculptural tradition of the “well-rounded” shapes to the division in

small parts of the surface to create a volume that is an expression of

the “subtraction” of many small pieces. The name says it all: a pixel

is a point-like element that makes up a digital image, in fact, it is

the smallest element that constitutes it. The breakdown in individual

pixels of the surface, a kind of three-dimensional mosaic, gives an

unprecedented look at the marble sink Pixel. Shape is created by

subtraction, man’s idea that comes to life through the use of the

machine that is then defined in the end again through man’s choices.

Tradition meets technology in a decomposed standardized form,

sectioned, intersected by an orthogonal lattice, a cylindrical volume on

which the machine has mapped out a clear and de

finite sign according

to a project that leaves open endless possibilities of composition.

A freestanding ever-changing sink due to the elimination of pieces

imagination can take shape, the image is revealed, the essence

comes to light. Lights and shadows, depth and reliefs, combinations

and distances, connections and insulation. The pixel game that forms

the basin is completely oriented on consequentiality, on proximity,

on decorum that comes from the material itself. A gesture, that of

subtraction, revealing the shape, which allows you to customize the

volume, and which amplifies the three-dimensional design of the

project. Pixel is subtraction to compose.

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