Modello e design registrato, brevetto depositato
Registered model and design, patent filed
Dalla materia più antica all’illusione di dare forma all’immateriale,
dalla tradizione scultorea del “tutto tondo” alla suddivisione in piccole
parti delle superfici per dar vita a un volume che è espressione della
“sottrazione” di tanti piccoli punti. Il nome dice tutto: un pixel è un
elemento puntiforme che compone un’immagine digitale, è insomma
l’elemento più piccolo che la costituisce. La scomposizioni in singoli
pixel della superficie, una sorta di mosaico tridimensionale, conferisce
un aspetto inedito al lavabo in marmo Pixel. Una forma che nasce per
sottrazione, un’idea dell’uomo che prende vita grazie all’impiego della
macchina e viene poi definita nel suo aspetto finale ancora attraverso
le scelte dell’uomo.
Tradizione e tecnologia si incontrano in una forma unitaria scomposta,
sezionata, solcata da un reticolo ortogonale, un volume cilindrico sul
quale la macchina ha tracciato un segno netto e preciso secondo un
progetto che lascia aperte infinite possibilit
à compositive, un lavabo
freestanding che cambia continuamente volto perché eliminando i
tasselli l’immaginazione prende forma, l’immagine si rivela, l’essenza
viene alla luce. Luci e ombre, profondità e rilievi, accostamenti e
lontananze, connessioni e isolamenti. Il gioco dei pixel che formano
il lavabo è tutto orientato sulla consequenzialit
à, sulla prossimità,
sul decoro che nasce dalla materia stessa. Un gesto, quello della
sottrazione, che rivela la forma, che permette di personalizzare il
volume, che amplifica la concezione tridimensionale del progetto.
Pixel è sottrarre per comporre.
From the oldest material to the illusion of shaping the immaterial, from
the sculptural tradition of the “well-rounded” shapes to the division in
small parts of the surface to create a volume that is an expression of
the “subtraction” of many small pieces. The name says it all: a pixel
is a point-like element that makes up a digital image, in fact, it is
the smallest element that constitutes it. The breakdown in individual
pixels of the surface, a kind of three-dimensional mosaic, gives an
unprecedented look at the marble sink Pixel. Shape is created by
subtraction, man’s idea that comes to life through the use of the
machine that is then defined in the end again through man’s choices.
Tradition meets technology in a decomposed standardized form,
sectioned, intersected by an orthogonal lattice, a cylindrical volume on
which the machine has mapped out a clear and de
finite sign according
to a project that leaves open endless possibilities of composition.
A freestanding ever-changing sink due to the elimination of pieces
imagination can take shape, the image is revealed, the essence
comes to light. Lights and shadows, depth and reliefs, combinations
and distances, connections and insulation. The pixel game that forms
the basin is completely oriented on consequentiality, on proximity,
on decorum that comes from the material itself. A gesture, that of
subtraction, revealing the shape, which allows you to customize the
volume, and which amplifies the three-dimensional design of the
project. Pixel is subtraction to compose.
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