Intervista
Perché l’avete poi rielaborata?
Perché lo stato dell’arte oggi è diverso da quello di 17 anni fa e perché in
questo modo abbiamo la possibilità di evidenziare ancora più chiaramente
il carattere di Vero. Abbiamo ridotto gli spessori dei bordi, reso più precisi
i raggi esterni ed interni e spostato ulteriormente in avanti lo scarico, in
modo che, guardando l’interno del bacino, si ottiene una immagine com-
plessiva armonica senza che nulla ne alteri le linee precise.
“Vero Air” è il nome di questa nuova serie di porcellana sanitaria
tradizionale. Ma con il nuovo materiale DuraCeram
®
più resistente e
più stabile, messo a punto da Duravit, non sarebbero stati possibili
profili ancora più sottili e bordi ancora più precisi?
Anche con la normale ceramica sanitaria sarebbe stata possibile una riduzio-
ne maggiore, ma non sarebbe stato più Vero. La serie doveva avere spessori
più sottili, ma dovevano essere preservati i bordi leggermente arrotondati.
Nei vasi questa immagine di rotondità è stata addirittura rafforzata:
inizialmente la forma era molto squadrata, ma ora la parte inferiore è stata
volutamente riconfigurata rendendola più morbida, in modo da abbinarsi
anche ad altre serie di Duravit.
Signora Müller, guardando le novità
di Duravit sembra di immergersi in un
disegno, tanto sottili sono i bordi dei
bacini e delle vasche. Come mai questa
leggerezza?
Avere spessori sottili nei bagni è una
tendenza generalizzata. Molto era già
presente in alcune delle serie precedenti
di Duravit.
Un esempio?
La serie Vero. Quando questa serie è stata
lanciata, nel 2001, inizialmente solo come
gamma di lavabi, si è trattato di una pic-
cola rivoluzione. Prima non esistevano la
forma rettangolare e la superficie interna
verticale. I lavabi erano tondi e facili
da produrre. Cuocere forme rettangolari
rappresenta la grande sfida. Ma i nostri
ricercatori hanno voluto provare a tutti i
costi, proprio perché si trattava di un’idea
totalmente nuova. All’inizio, la progetta-
zione, realizzata internamente all’azienda,
ha assorbito molte risorse. Oggi Vero
è una delle serie preferite dagli architetti
perché si integra perfettamente tanto in
un cubo del Bauhaus quanto nella ristrut-
turazione di un edificio antico. La serie è
un vero classico.
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Gabriele Thiels (a sinistra), giornalista culturale e
di lifestyle, si occupa in particolare di design e
dopo aver collaborato con riviste tedesche quali
Welt am Sonntag, Vanity Fair e con la capo redazione
di A&W Architektur & Wohnen, oggi è responsabile
design di Icon, il supplemento di Welt am Sonntag.
Joanna Müller (a destra) è product manager Duravit
per la ceramica ed è quindi il collegamento fra
designer e produzione.
Quindi non si tratta di realizzare a tutti i costi forme
extra sottili e squadrate?
Si tratta di una nuova libertà di creare forme a cui rimaniamo fedeli.
È evidente nella serie DuraSquare, prodotta con DuraCeram
®
, che risulta
praticamente un upgrade di Vero Air. Il lavabo rettangolare presenta
una forma interna fluida e morbida. Si pone come sottile collegamento fra
l’uomo e l’ambiente: squadrato all’esterno fa riferimento all’architettura,
organico all’interno rimanda al corpo. Rispetta con precisione quella filosofia
dei prodotti che Duravit persegue da anni con la stretta collaborazione fra
i suoi progettisti interni e designer famosi: moderno, ma non di moda.
La considera una tendenza generale per il bagno? In futuro i materiali
saranno più importanti della digitalizzazione?
Penso che avremo entrambe le cose. Coloro che volutamente vogliono una
smart home, sicuramente in bagno vogliono accendere la luce dello spec-
chio mediante sensori oppure riempire la vasca con una app. Ma ci saranno
sempre persone che vogliono essere scollegate nel vero senso della parola e
vogliono fare la doccia o il bagno senza doversi concentrare sulla tecnologia.
Design e innovazione
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