Intervista
046
badmagazin
Designer of the year
2018
Nel 2017 la famosa rivi-
sta danese “BO BEDRE”
ha nominato Cecilie Manz
“Designer of the year”.
Signora Manz, lei è famosa per i
suoi prodotti di design essenziali e
senza tempo. A lei personalmente
quali piacciono?
Un buon esempio sono le sedie, perché
ognuno di noi può immediatamente
percepire la qualità del loro design, dato
che ogni giorno trascorriamo molte ore
seduti. Attorno al tavolo da lavoro nel
mio studio ci sono otto sedie totalmente
diverse e ciascuna ha dimostrato a suo
modo di essere intramontabile.
Ogni giorno si siede su
una sedia diversa?
No, mi siedo perlopiù sulla stessa,
un classico di Kaare Klein, che è stato il
padre del design danese. Non è esatta-
mente il mio stile, ma l’ho ereditata da
mia nonna e l’ho utilizzata fin da bambi-
na. Mi piace.
Come si progetta un classico?
Di cosa ha bisogno il design per
superare mode e tempo?
Non si può progettare l’intramontabilità,
dato che solo il tempo può dimostrare
quale prodotto e quale design siano così
senza tempo da essere meravigliosi anche
dopo anni. Non esiste una ricetta infalli-
bile. Quindi al designer non rimane altro
che considerare singolarmente ogni inca-
rico ed eseguirlo al meglio.
Come svolge questo lavoro?
Il mio processo di design inizia sempre
con una risma di carta da disegno, il mio
righello preferito e una matita. A volte
inizio con un lavoro autoimposto, a volte
con un briefing di 20 pagine, ma mi
chiedo sempre: che personalità ha questo
prodotto? Qual è il concetto fondamentale
che devo imprimergli? Qual è il nucleo?
E poi inizio a disegnare.
Da dove nascono le sue idee? Come e dove trae ispirazione?
La risposta è allo stesso tempo facile e difficile, perché io sono come una
spugna che assorbe e filtra in continuazione consistenze, superfici, colori
e forme, che prima o poi compaiono nei miei lavori.
Ha già disegnato tavoli, altoparlanti, lampade e tessuti, per cui ha
ricevuto molti premi prestigiosi. Però Luv è il suo primo progetto con
la ceramica sanitaria. Cosa l’ha stimolata in questo incarico?
Lavoro volentieri con e per aziende specializzate in un determinato settore
e Duravit è sicuramente un esperto riconosciuto della ceramica per il bagno.
Inoltre, la ceramica fa parte della mia storia personale, perché i miei genitori
avevano un piccolo laboratorio di porcellana in una zona rurale, in cui pro-
ducevano ceramiche per uso domestico e oggetti d’artigianato. Sono quindi
cresciuta fra torni e forni di cottura e mi guadagnavo parte del denaro per le
mie spese facendo piccoli lavori in laboratorio.
In Luv c’è qualcosa che Lei ha preso dai suoi genitori?
Ho trascorso davvero molte ore accanto a mio padre guardandolo mentre
cercava di imprimere una curva perfetta ad uno stampo di gesso. E doveva
essere veramente perfetta perché poi da quello stampo sarebbero state
realizzate moltissime ciotole. Allo stesso modo, io oggi lavoro a lungo di
lima per realizzare la forma perfetta. Un’altra fonte di ispirazione è questo
sasso che le correnti marine e la sabbia hanno levigato: la natura gli ha
dato una forma dalle straordinarie caratteristiche estetiche e una parte è
presente nella serie Luv.
È veramente molto bello. Da dove viene il sasso?
Dalla costa del Baltico, dove abbiamo una piccola casa di vacanza sul mare.
Quando cammino sulla spiaggia non posso fare a meno di raccogliere ciot-
toli che sono stati plasmati dalla natura. Conosco molte altre persone che
come me non possono resistere a questa bellezza naturale. Ed è proprio
questa sensazione che ho voluto imprimere a Luv.
Come una bacinella
piena d’acqua
poggiata su un
tavolo: Cecilie Manz
disegna Luv.
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